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Educazione alla sobrietà

Narconon - Un mondo libero dalle droghe

Educazione alla sobrietà

overdose

Se una persona sia predisposta geneticamente, biochimicamente o in altri modi alla dipendenza da alcol o droghe, è una controversia dibattuta da anni nella comunità scientifica.

Una scuola di pensiero sostiene il concetto di malattia, abbracciando l’idea che la dipendenza sia una malattia ereditaria e che l’individuo sia quindi malato permanentemente, a livello genetico, pur avendo periodi più o meno lunghi di sobrietà. Un’altra filosofia spiega la dipendenza come un doppio problema che consisterebbe in una dipendenza fisica e mentale da sostanze chimiche, unita ad un disordine mentale preesistente (es. depressione, disturbo bipolare o altro). Questo punto di vista sostiene che la cura del disordine mentale abbia la precedenza, in quanto causa primaria della dipendenza. Una terza filosofia sottoscrive l’idea che la dipendenza da sostanze chimiche sia prodotta da uno squilibrio chimico del sistema neurovegetativo. Resta il fatto che, sebbene i risultati di ricerche diverse sostengano tutti quanti i concetti elencati qui sopra, nessuna di queste teorie è assoluta.

Il ciclo della dipendenza inizia con un problema, un disagio, un dolore fisico o emotivo che una persona prova e vive con molta difficoltà. Qui abbiamo una persona sostanzialmente buona, come è la maggior parte della gente, che ha incontrato un problema o un disagio e non è in grado di risolverlo.


Per un adolescente potrebbe trattarsi della difficoltà di inserirsi in un contesto scolastico o della “noia”, potrebbe trattarsi di un disagio fisico come i postumi di una gamba rotta o l’insonnia. La persona che sta vivendo un tale disagio, ha un problema. Sente questo problema come una situazione preoccupante e persistente, non riuscendo a trovare una soluzione o un sollievo immediato. Noi tutti abbiamo vissuto situazioni del genere, in maggiore o minor misura; la differenza tra chi di noi diventa dipendente e chi no, in una situazione traumatica del genere, è dovuta alla presenza (o meno) di una significativa pressione pro sostanze tossiche (farmaci, droga o alcol) esercitata da chi ha influenza su di noi. L’effetto anestetico contro il dolore o l’intorpidimento emotivo generato da farmaci, droghe o alcol diventa una soluzione accettabile contro il disagio poichè, facendone uso, una persona si sente sollevata dalle sensazioni negative connesse al suo problema. Non appena questo sollievo si manifesta, la persona inizia inavvertitamente ad assegnare un valore a quella sostanza o a quella bevanda alcolica che l’ha aiutata a stare meglio. Anche se il sollievo è solo temporaneo, la sostanza tossica è adottata come soluzione al problema. Il valore assegnato alla sostanza è l’unica ragione per cui la persona ne farà uso per una seconda, una terza volta, ecc. Oltre questo punto, è solo questione di tempo prima che chi beve alcolici o usa sostanze tossiche perda la capacità di controllarne l’uso. Non importa a quale stadio di auto controllo una persona creda di essere, una volta abbia iniziato ad usare regolarmente alcol o altre sostanze tossiche per il loro effetto sollievo, si trova da qualche parte sulla strada chiamata dipendenza. La tossicodipendenza non è il punto di arrivo, è la strada tutta intera.

Oggi, la statistica rileva che un quattordicenne su cinque usa abitualmente sostanze tossiche: alcol, droghe, farmaci psicostimolanti. Per contro, le nostre conferenze rispondono in modo semplice ed efficace a domande fondamentali che i ragazzi si pongono, ma per le quali trovano spesso risposte sbagliate e più interessate alla vendita (o allo spaccio) di sostanze tossiche, che non al loro benessere ed al loro futuro.

 

Gli insegnanti hanno un ruolo importante, quando i ragazzi sono messi di fronte alla scelta di prendere droghe o meno. A scuola i giovani iniziano a conoscere se stessi e la vita: è qui che hanno la possibilità di sviluppare valori positivi ed il senso del proprio benessere. Per gli insegnanti, la droga è un discorso non sempre facile da affrontare e lo scopo delle conferenze Narconon è mettere a disposizione dei responsabili dell’educazione dei ragazzi un po’ dell’esperienza acquisita negli oltre quarant’anni di attività del programma Narconon.

Le conferenze del programma Narconon rispondono alle domande:

  • Cosa sono le droghe?
  • Perchè una persona usa droghe/alcol?
  • Cosa sono l’assuefazione e la dipendenza?
  • Come le droghe danneggiano la mente?

Obiettivo della conferenza è una persona in grado di valutare in modo indipendente l’impatto delle sostanze tossiche sull’individuo, la famiglia e la società, così da evitarne e scoraggiarne l’uso. Gli insegnanti e i ragazzi apprezzano l’approccio diretto che fornisce e le informazioni essenziali sull’argomento.

 

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